Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili e a prenderci gusto. Si
insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non
c'era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava
calmo.
Un bambino che non può stare seduto senza muoversi è un bambino
sviluppato a metà.
Noi respingevamo un comportamento esagerato ed
esibizionista poiché lo giudicavamo falso. Un uomo che parlava senza pause era
considerato maleducato e distratto.
Un discorso non veniva mai iniziato
precipitosamente né portato avanti frettolosamente.
Nessuno poneva una
domanda in modo avventato anche se fosse stata molto importante.
Nessuno era
obbligato a dare una risposta. Il modo cortese di iniziare un discorso era di
dedicare un momento di silenzio a una riflessione comune.
Anche durante i
discorsi facevamo attenzione a ogni pausa, nella quale l'interlocutore
rifletteva.
Per i Dakota, il silenzio era eloquente. Nella disgrazia come nel
dolore, nei torbidi momenti della malattia e della morte, il silenzio era prova
di stima e di rispetto. Era così quando ci capitava qualcosa di grande e degno
di ammirazione.